Sapete quando si dice che l’erba del vicino è sempre più verde?

A Bali è un dato di fatto il verde è più verde.

E’ un’isola la cui superficie è principalmente coltivata; è ricoperta per migliaia di ettari di foresta sia vergine che da selvicoltura.

E’ una foresta monsonica dunque sprovvista di legnami pregiati. Gli intagliatori importano da Sumatra.

Ovviamente le piante rivestono un importante ruolo sia religioso che economico.

Prima di tutto gli alberi rivestono un ruolo spirituale. Facile vedere un grosso albero con una sciarpa a quadretti bianchi e neri avvolta al tronco (poleng: stoffa che indica l’energia spirituale).

Questo albero di grandi dimensioni, frondoso con liane penzolanti è il baniano. 

E’ l’albero balinese più sacro in assoluto, presente all’interno di un’area sacra dove vi sono templi di una certa importanza. Le liane di questo esemplare  si radicano a terra e danno vita ad un nuovo albero.

Non è necessario recarsi in un giardino Botanico per ammirare le specie vegetali. I giardini sono ovunque.

Dietro i muretti che recintano piccoli villaggi (comunità di case) crescono rigogliose diverse varietà di piante che con la loro ombra rinfrescano e danno privacy. I giardini delle case balinesi sono davvero la quinta essenza del piacere. Curati in ogni particolare rigenerano nello spirito. Piante da frutta, frangipani e orchidee selvatiche crescono rigogliose sotto il sole di Bali.

Albero simbolo in questi piccoli paradisi casalinghi sono i frangipani. I fiori di questa pianta sono di una bellezza unica: 5 petali in perfetta simmetria, candidi e vellutati con sfumare di giallo intenso verso il centro. Il loro profumo è inebriante. Offerti agli dei nei cestini di ringraziamento, tra i capelli, come decorazione nei cocktail di benvenuto, sui letti e sulle asciugamani degli hotel, per strada molte persone li raccolgono da terra e li fanno seccare per ricavarne l’olio essenziale utilizzato in saponi e creme per il corpo.

Ma oltre alla dimensione spirituale e alla bellezza le piante sono alla base dell’economia dell’isola.

Diverse varietà di bambù sono coltivati per produrre dai bastoncini dei satay al cordame, a travi per l’edilizia delle case a strumenti musicali del gamelan.

Le varietà di palme fornisco noci di cocco e zucchero di palma.

La palma da cocco viene sfruttata in ogni modo: dal legno della pianta per mobili e suppellettili alla noce, consumata o da giovane per le preparazione di cibi o semplicemente come bevanda o da vecchia, per ricavarne l’olio utilizzato in diversi campi sia alimentare che cosmetico. Perfino il legno della noce è utilizzato come legna da ardere che conferisce un profumo caratteristico ai cibi cucinati alla brace. Insomma non si butta via niente.

Molti ettari di terreno, soprattutto in montagna, sono coltivati ad alberi di chiodi di garofano.

Il Clop cioè le sigarette tipiche, sono un miscuglio di tabacco, chiodi di garofano, menta e a volte vaniglia. Ai lati della strada è usuale vedere distese di teli con i chiodi di garofano a seccare. Il suo profumo è inconfondibile. Molti balinesi cercano partner occidentali per comprare e coltivare terreni con queste piante. E’ molto redditizio ma molto faticoso. Intere famiglie si dedicano alla lavorazione del clove. I fiori devono essere raccolti, subito dopo la stagione delle pioggie quando il loro colore vira verso il rosa, a mano, uno alla volta. I fiori, valutati e depositati con cura sui teli per l’essicazione quando saranno pronti avranno assunto il tipico colore marrone.

Godetevi la luce verde di Bali, rilassante e rigenerante per il corpo e per lo spirito.

 

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *