Chi viene a Bali e appartiene ad una cultura occidentale si stupirà del rapporto che i balinesi hanno con i “nostri” animali domestici. Il gatto e il cane nella nostra cultura, sono radicati come gli animali da compagnia per eccellenza, e vedendo la situazione qui molte mie amiche storcerebbero il naso. I nostri simpatici amici non appartengono ad una famiglia ma sono dell’isola. Passeggiano liberi senza avere un padrone, sono “amici” un po’ di tutti e tutti qui possono avere, per il breve soggiorno di vacanza, un animale domestico.
Un tenero gattino può prendervi in simpatia e stare con voi per il tempo che vi dedicate alla lettura o mentre sorseggiate un caffè. E, vi assicuro, non ve lo dimenticherete tanto facilmente perchè i gatti balinesi sono speciali: non perchè sono docili e mansueti ma perchè non hanno la coda. Questa loro caratteristica mi ha spinto a chiedermi se qualcuno si fosse preso la briga di tagliargliela per qualche strano motivo. Ho scoperto che non solo in Indonesia, ma nella maggior parte dell’Asia i nostri simpatici felini non possiedono una lunga coda fluente. Una mutazione genetica molto antica, forse addirittura risalente all’VIII secolo, la cui ubicazione si ritiene sia in Cina, si è allargata nel continente asiatico e si é spinta nelle isole creando gatti dal pool genetico insolito. Come Darwin insegna, le isole sono luoghi perfetti perchè si sviluppi un patrimonio genetico curioso ma soprattutto unico al mondo. In Giappone il Bobtail, gatto con coda a pon pon, é addirittura simbolo di fortuna se si vede davanti casa all’inizio dell’anno. Di questi gatti, in Italia, ne vediamo tantissimi: nei ristoranti o negozi cinesi ci salutano con la loro zampetta augurandoci buona giornata. Ma i vicini gatti giapponesi sono sicuramente più fortunati dei cugini balinesi perchè lì sono domestici ma soprattutto famosi, mentre a Bali girano indifferenti sotto gli occhi abituati della gente.
Il cibo per loro non é un problema, possono scegliere se variare il loro menù dal loro piatto preferito, i topi, alle offerte di cibo disseminate sulle strade o ai cumuli di immondizia vicino ai mercati. Il loro vero problema sono tutti gli altri pretendenti che abbondano sull’isola con cui devono lottare per mangiare.
Ma se, nel loro girovagare, trovano un gentile turista, che preso da bontà lo nutre con amabili cure, la somiglianza genetica con il parente giapponese salterà fuori. Davanti alla porta di casa, accoccolato sul tappetino di welcome, schiaccerà un pisolino, facendosi ammirare in tutta la sua grazia e regalando chissà un po’ di fortuna.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *